Hai visto immagini sul web di gioielli in soutache, o ne possiedi, e sei curiosa di conoscere la tecnica soutache e la sua storia? In questo primo articolo del blog ti darò alcune informazioni.
I gioielli che vedi nel mio sito, o che hai ammirato nella vetrina di un gioielliere oppure in qualche manifestazione di creativi e artigiani, sono relizzati con la tecnica del soutache.

Ti sarai chiesta cosa significhi questo termine, che italiano non è, e quale ne sia l’origine. E ti sarai forse chiesta che origine hanno questi gioielli in tessuto. Bene, cercherò di spiegartelo, facendo anche un po’ di storia del soutache (la storia era la mia materia preferita!)
- Che cos’è il soutache
- Origine della parola soutache
- Il soutache nella storia dell’abbigliamento
- Il soutache come tecnica per la creazione di gioielli
Che cos’è la tecnica soutache?
Dunque, il soutache è una passamaneria realizzata come una piccola treccia piatta con una scanalatura al centro. Si tratta infatti di due cordoncini intorno a cui si intreccia del filo colorato. Nel punto in cui i due fili si intrecciano si crea la scanalatura, in cui si fa passare l’ago quando si cuce un gioiello.

Un tempo le piattine, così si chiama anche questa passamaneria, erano in seta, in lana o cotone. Oggi sono soprattutto in viscosa, rayon, poliestere, cotone, anche con inserti di filo metallizzato o completamente di filo metallizzato.
Sono realizzate in numerose tonalità e sfumature, ed in varie misura, dai 2 ai 4 mm di larghezza.
Origine della parola soutache
La parola soutache è francese e deriva dall’ungherese “sujtàs”, che significa “treccia per contornare” o “treccia a spina di pesce”. Questa treccia decorava maniche e pantaloni dei costumi tradizionali ungheresi.
Veniva anche chiamata “spiga russa” perché molto utilizzata per ornare le divise militari e gli abiti di zar e zarine in Russia.

Il termine francese soutache è quello comunemente utilizzato per chiamare sia la passamaneria, o piattina, sia la tecnica che viene utilizzata per la relizzazione dei gioielli.
Il soutache nella storia dell’abbigliamento
Ho scoperto sul sito di https://annetavalious.fr/, una meravigliosa designer di gioielli in soutache di origine russa, che vive in Francia, che i ricami con soutache apparvero in Francia tra i secoli XV e XVI per adornare gli abiti della nobiltà.
Anche nel secolo successivo, alla corte del Re Sole, si utilizzò il soutache, insieme a pizzi, merletti e nastri, per abbellire l’abbigliameno dei reali e dei nobili.
Nell’Ottocento, con la meccanizzazione dei processi produttivi il costo del soutache diminuì e fu possibile ornare i vestiti a costi inferiori. Così i ricami in soutache, soprattutto verso la fine del secolo, ornarono gonne, bluse, vestiti, cappotti delle donne.

Gli alamari in soutache furono però nei secoli principalmente utilizzati nelle divise militari, e arricchirono e resero famose con ricami oro, rosso o bianco le uniformi degli ussari.
Inoltre il soutache contribuì ad abbellire i vestiti tradizionali di diverse popolazioni dell’Europa Orientale. Ancora oggi caftani e tuniche dell’Africa Orientale e del Marocco, o i costumi dei Mariachi messicani sono impreziositi da disegni in soutache colorato. Come pure l’abito tradizionale del torero, il Traje de luces.

Oggi molti stilisti, che si ispirano nelle loro collezioni al passato e alla tradizione, utilizzano rifiniture, bordature, intrecci o motivi floreali in soutache su giacche ed abiti.
Inoltre la passamaneria viene utilizzata per adornare abiti da sposa, costumi di scena, borse, scarpe (http://elianamaniero.blogspot.com/2016/06/conspiracy-shoesnew-collection.html).
La tecnica soutache per la creazione di gioielli
Intorno agli anni ’90 del secolo scorso, il soutache entrò a far parte del mondo dei gioielli grazie ad una designer israeliana, Dori Csengeri. Durante i suoi studi a Parigi iniziò a realizzare collage con tessuti e scoprì i fili del soutache (sulla pagina https://magazine.aibijoux.com/storie/dori-csengeri-intervista/ puoi trovare un’interessante intervista a Dori Csengeri).
Cominciò così a sperimentare finchè trovò una congeniale tecnica per la cucitura del soutache, adatta alla creazione di gioielli. Da allora le sue creazioni hanno ispirato migliaia di creative.
Infatti la passione per questa nuova tecnica è cresciuta ben presto, soprattutto nei paesi dell’Europa Orientale, Russia e Polonia, ma anche in Israele, in Italia ed in tanti paesi europei e non.
Numerose artiste hanno utilizzato questa tecnica per dar vita a creazioni personali e innovative, abbinandole anche ad altre tecniche, come la seta shibori o la bead embroidery.

Il soutache si presta ad avvolgere in morbide curve sinuose pietre dure, cristalli, perle e i materiali più vari (pelle, legno, metallo, conchiglie, monete, ceramica) per realizzare gioielli originali, eleganti, colorati e leggeri.
La tecnica del soutache richiede soprattutto tanta pazienza, cura e attenzione nel cucire insieme i vari elementi, perchè il ricamo risulti armonioso e preciso.
Se sei curiosa di continuare questo viaggio nel mondo dei gioielli e del soutache seguimi qui sul mio blog. E se vuoi conoscere la mia ricerca creativa seguimi anche sulle mie pagine social.
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